dal “Mattino” di oggi
TREVISO. Carrozze stipate all’inverosimile, più di un carro bestiame che di un mezzo di trasporto, nell’efficienza inseguita senza risultato da Trenitalia. L’ennesimo viag-gio-incubo si è consumato domenica mattina nel convoglio partito alle 9.23 da Castelfranco Veneto (in arrivo da Trento) e giunto a mezzogiorno a Venezia Santa Lucia. Scene tragicomiche con il controllore che prova a far scendere passeggeri ansiosi di solcare calli e campielli veneziani. «Dovete scendere e attendere il prossimo treno, queste carrozze sono troppo colme e il treno in queste condizioni non parte» ripeteva ai passeggeri già stretti come sardine e sudati al pari di anguille, come se la giornata fosse già al termine e non solo all’inizio. Ma non è finita qui, il vecchio locomotore della storica «littorina» si mette a far le bizze perdendo gasolio. Quindi partono una serie di controlli da parte dei meccanici e il tempo scorre inesorabile. Le carrozze erano cinque ma per viaggiare comodi non ne sarebbero bastate il doppio. Esternare le proprie considerazioni di disagio al controllore è risultato inutile. La risposta ricevuta è stata disarmante: «E’ ovvio che ci sia grande affluenza in un treno per Venezia in una domenica di settembre». Ma se è così ovvio si poteva almeno programmare meglio il convoglio, visto che proprio a Venezia domenica, le carrozze ferme erano decine. E al ritorno, replica.