La storia di Mattia

dal “Mattino” del 30 maggio 2007

Un impegno dell’Asl per aiutare Mattia
Sono la mamma del ragazzo autistico che frequenta il terzo anno dell’indirizzo Scienze Sociali dell’Istituto Superiore «Concetto Marchesi» di Padova. Voglio anch’io fare un appello dopo la comparsa della richiesta di aiuto dalla sua compagna Veronica. Mio figlio è un ragazzo che non parla.
Scrive i suoi pensieri servendosi di un tipo di comunicazione chiamata comunicazione facilitata. Per fare questo ha però bisogno del sostegno di un’altra persona.
Nonostante le apparenze, Mattia ha molto da dire; invece il pregiudizio diffuso è che chi non parla non ha pensieri. Voglio però farvi leggere una sua poesia, così potete capire da voi: Mondo facile per voi che comandate il vostro corpo, /liberi e teneramente gioiosi. /Condizionati non siete dalla sguardo diffidente, /doloro-so, limitante /di chi non crede in voi. /Devo mondo autistico rivelare, /fatto di umiliazioni e di sorpresa, /dure lotte e fantastiche dimostrate vittorie. /Lontano posso sofferenze confinare, /se io da uomo mi mi-sento considerato, /faticosa-mente posso giudizi sfatare. /Mondo facile per me se /facili-tato a spalla/ posso comunicare, /mondo facile per me se fuori miserabili pregiudizi /la-scerete ribellandovi /all’appa-renza. /Mondo facile per noi se insieme potremo condividere /la gioia di un pensiero ricco di umani timori, /in un corpo autisticamente poco obbediente. /Diventiamo giocosamente vicini e felicemente sereni /se viviamo /stando tollerati e compresi.
I tre anni di scuola all’Istituto «Marchesi» sono stati per Mattia un’esperienza unica d’integrazione e di crescita. La compagna di mio figlio, Veronica, chiede solo che lui possa continuare il suo percorso scolastico fino al compimento dei cinque anni e che non sia «rinchiuso in un istituto». L’istituto di cui parla Veronica è
in realtà una cooperativa protetta dove Mattia ha necessità di andare per imparare ad essere più autonomo. L’ideale è che Mattia frequentasse tanto la scuola quanto la cooperativa. Io so che l’istutuzione scolastica si sta impegnando impegnando in questa direzione. Siccome però la cooperativa è convenzionata con l’Asl di Padova, mi appello a quest’ultima affinché possa fare il possibile per realizzare il progetto della scuola e mettere Mattia nelle condizioni di essere un alunno «autisticamente felice».
La mamma di Mattia

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