Il mobbing, dice Dr Masi, non che «la diretta conseguenza dell’attuale organizzazione del lavoro basata sulla competitività e la gerarchia», ma è soprattutto frutto del fatto che «nell’83% dei casi le aziende selezionano i propri collaboratori disinteressandosi alle loro attitudini. Questo significa che non danno importanza nè alla loro creatività nè alla loro felicità. Ciò che interessa alle imprese avere a disposizione dei duttili esecutori, moderatamente infelici: cioe, dei burocrati» «. E dei burucrati sono «capi quasi sempre incompetenti sopra a persone competenti». Il mobbing è quindi una necesità di difesa da parte di burocrati incompetenti nei confronti di collaboratori mediamente migliori di loro. In detinitiva l’impresa moderna è tutta basata, non su un cambiamcnto possibile, bensì su una resistenza al cambiamento anche con mezzi quali la violenza psicologica.
dal libro “Il lavoro molesto”, di Daniele Ranieri, ed. Ediesse, che sto leggendo in questo periodo, dopo aver visto il film “Mi piace lavorare”